domenica 27 novembre 2011

Der Ackermann aus Böhemen.




Con Der Ackermann aus Böhemen. Ein Streit- und Trostgespräch vom Tode (Il contadino di Boemia. Un battagliero e confortante discorso sulla morte), di  Johannes von Tepl (o Johannes von Saaz), scritto all’inizio del Quattrocento e pubblicato nel 1460, si supera sia l’annichilimento, tutto medievale, dell’incontro dei tre vivi e dei tre morti, sia la blanda e premoderna consolazione ugualitaria delle danze macabre.
Qui la morte viene contestata nelle sue funzioni di divino gabelliere dell’ipoteca del peccato originale.
Nel negare legittimità all’ineluttabilità della morte, e nel rivendicare il diritto a combatterla, la nascente borghesia delinea già quel programma di dominio della natura che verrà compiutamente teorizzato dallo scientismo baconiano.

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